Lo Storno
Campagna allontanamento storni
di Fauna Urbis
Campagna allontanamento storni
"Nell'aria viola del tramonto egli guarda affiorare da una parte del cielo un pulviscolo minutissimo, una nuvola d'ali che volano. S'accorge che sono migliaia e migliaia: la cupola del cielo ne è invasa. Quella che fin quì gli era sembrata un'immensità tranquilla e vuota si rivela tutta percorsa da presenze rapidissime e leggere".
Italo Calvino
Lo storno (Sturnus vulgaris) giunge a Roma verso la metà di ottobre, provenendo per lo più dalle regioni dell’Europa nordorientale. Verso la metà di marzo, fa ritorno ai luoghi di nidificazione.
È onnivoro e la sua dieta si adatta ai più diversi tipi di cibo che può reperire nell’ambiente: in primavera si nutre soprattutto di invertebrati, indispensabili per far crescere al meglio i nidiacei; in autunno-inverno mangia frutti e semi, recuperandoli spesso in aree coltivate.
È un uccello sociale che vive in gruppi piccoli e grandi. I vantaggi che i singoli individui traggono da un simile comportamento sono numerosi:
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una maggiore protezione dai predatori;
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minore probabilità di morte per il singolo in caso di attacco;
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collaborazione nella ricerca del cibo;
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creazione, nel caso dei dormitori, di "centri di informazione" al cui interno alcuni individui trasmettono agli altri la localizzazione di nuovi siti di alimentazione.
Lo storno cittadino romano
Il loro arrivo al calare della sera suscita sentimenti contrastanti... molti rimangono affascinati dai loro voli, dal loro battito di ali, dalle repentine evoluzioni in cielo fatte per confondere il falco pellegrino o per trovare un posto è sicuro per passarci la notte.
..altri pensano solo alle conseguenze della loro presenza: Quattro milioni di uccelli concentrati in pochi dormitori creano non pochi problema alla convivenza con i loro concittadini umani. Il guano è il principale incriminato, che se non rimosso arriva a ricoprire tutto ciò che si trova al di sotto degli alberi-dormitorio scelti dagli storni, con conseguenze prevedibili per le macchine parcheggiate e per la circolazione sia pedonale che automobilistica. La pericolosità è principalmente dovuta all'alta percentuale di olive presenti nella dieta del periodo autunnale, che rende gli escrementi particolarmente scivolosi perchè ricchi di olio. Uno strato compatto di guano aumenta esponenzialemente il pericolo di cadute e di incidenti. Effetto di minor impatto, ma da non sottovalutare è il danno che migliaia di uccelli provocano con il loro peso e le loro deiezioni sugli alberi stessi: rottura dei rami e il soffocamento provocato dal guano sulle foglie.
I dormitori
Al sopraggiungere del buio gli storni si riuniscono in gruppi di diverse centinaia di individui per passare la notte appollaiati in canneti o tra la chioma degli alberi, formando i cosiddetti "dormitori".
Negli ultimi decenni, si è sicuramente verificato un aumento dei dormitori che si formano all’interno delle città . Le cause principali di tale fenomeno sono:
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condizioni climatiche più favorevoli (temperature più elevate, minore piovosità , minore ventosità , ecc.);
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assenza di molti predatori, compreso l’uomo che negli ambienti urbani non può cacciare.






I primi dormitori di storni a Roma risalgono all’inverno 1925-26. Le cronache dell’epoca incolpano un inverno particolarmente freddo, ma forse dovremmo mettere in relazione questo nuovo fenomeno anche col fatto che quelli erano gli anni delle grandi bonifiche dell’Agro Romano. Per debellare la malaria e aumentare il terreno coltivabile sono stati distrutti i canneti dove gli storni formavano storicamente i loro dormitori. Attualmente i dormitori di storni a Roma occupano anche centinaia di alberi, situati spesso in zone molto belle della città , come i Lungotevere.
Dall’inverno 1994-’95 il Comune di Roma, si è adoperato per diminuire i disagi per la cittadinanza, ottenendo nel tempo ottimi risultati. Il metodo utilizzato consiste nel diffondere, all’interno del dormitorio, il "distress call" dello storno stesso, emesso in natura da individui in situazioni di pericolo. L’immediata risposta del gruppo è di abbandonare il luogo ritenuto pericoloso. Il risultato, oltre che utile, è spettacolare: centinaia di migliaia di uccelli si alzano dagli alberi tutti insieme e riprendono le loro evoluzioni nel cielo del tramonto.
Il risultato finale, dopo i tre giorni in cui si ripete l’intervento, è che gli storni si spostano in un’altra zona della città , dove vengono lasciati stare se non creano problemi. In caso contrario si ripete l’emissione nella nuova zona, finché trovano un’area dove possono passare il resto dell’inverno.