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Il Ponte Nomentano

Il ponte Nomentano venne eretto nel punto in cui la via Nomentana superava il fiume Aniene ai piedi della collina del Monte Sacro, luogo attraversato dal passaggio delle mandrie transumanti sin dall’antichità.

Più volte distrutto e restaurato il ponte presenta una varietà di materiali e tecniche costruttive che abbraccia un ampio arco cronologico, dall’età antica a quella medievale e moderna.

Il Ponte Nomentano

Il ponte si presenta oggi con un grande arco di travertino, sormontato da una fortificazione merlata medievale, e due archetti di rampa laterali su ciascun versante. Originariamente il ponte scavalcava il fiume Aniene con una duplice arcata, della quale si conserva solo quella sul versante del Monte Sacro. L’arco, di m 15,1 di luce, presenta le fronti in conci di travertino e il sott’arco di pietra gabina. I piloni degli archi, fortemente rimaneggiati dai lavori successivi, erano in blocchi parallelepipedi di tufo rosso litoide, dei quali se ne conservano alcuni in quello verso Monte Sacro.

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Nel pilone del versante a valle si notano i resti di un piedritto in opera quadrata di travertino inglobato nella muratura laterizia di epoca medievale, forse stipite si una finestra di piena posta al centro tra i due archi originari ipotizzati; attualmente questo lato della facciata è composto da un curato paramento in laterizi di spoglio attribuibili al restauro del VI secolo, necessario in seguito alla distruzione del ponte durante la guerra greco-gotica (535-553).

Studi recenti hanno permesso di proporre una ricostruzione dell’aspetto originario del ponte: due archi centrali con luce di m 15,1 separati da un pilone centrale di m 6 di larghezza in cui si trovava una finestra di piena di m 3. Lateralmente è possibile ipotizzare altri due piccoli archi per lato, i quali durante le piene del fiume favorivano il deflusso delle acque (vedi Ponte Fabricio). Per la tecnica costruttiva ed i materiali impiegati il ponte originario è datato tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C.

Il ponte presenta massicci interventi di rifacimento: al VIII secolo sono attribuibili gli archetti laterali costruiti in opera cementizia con materiale di spoglio (marmo, laterizio, selce, blocchi in tufo) e da ghiere in laterizio frammentato; la struttura merlata a castello è pertinente ai lavori eseguiti sotto il papa Niccolò V (1447-1455), dei quali rimane lo stemma papale sulla fronte di accesso sul versante a valle.

Si conserva inoltre una delle torri merlate destinata ai corpi di guardia sul versante a valle che proteggevano le porte di accesso al ponte; mentre fu aggiunta sul lato a monte un gabbiotto pensile (una latrina) nel XVI secolo e restaurata nella metà del XIX secolo. Recentemente a cura dell’Amministrazione Comunale è stato eseguito un intervento di consolidamento e di restauro conservativo di tutto il ponte.

http://www.sovraintendenzaroma.it

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